venerdì, febbraio 19, 2010

Dove le stelle brillano ancora.

Questo è un articolo che ho scritto per la rivista del CAI Auronzo "Quota 864" . Parla delle Tre Cime di Lavaredo, dove si potrebbe fare uno Star Party nel luglio 2010.

Ormai viviamo in un mondo senza la notte. Le nostre città sono illuminate molto di più di quanto sia realmente necessario e il risultato è che le stelle, il cielo che ha ispirato la nascita della nostra cultura, è sconosciuto ai più. Vediamo poche decine di stelle in cielo, e non conosciamo più fenomeni celesti come la Via Lattea, le piogge di meteoriti, la luce zodiacale, l’airglow, il Gegenschein.

Fig.1 - Le luci di una zona artigianale e il cielo inquinato (colore arancione) di pianura.

Chi non ha mai visto un cielo, come lo hanno conosciuto i nostri nonni, non può nemmeno immaginare che cosa siano le Stelle.
Per fortuna esistono ancora luoghi dove si può ancora vedere lo spettacolo delle Stelle, “quasi” come dovrebbe essere. Le nostre Alpi, ostili alla antropizzazione, e la gente concreta di montagna (poco incline allo stile di inutile spreco di luce che esiste in pianura) fanno si che esitano ancora dei luoghi quasi incontaminati.

Fig.2 - Panorama dell’orizzonte Sud delle Tre Cime.

Fig.3 - Panorama notturno dell’orizzonte Sud dalle Tre cime e le luci della pianura a 100 km di distanza.

Uno di questi sono le Tre Cime di Lavaredo. Dalla base delle famose montagne, a oltre 2300 metri di altezza, si gode di un orizzonte libero da Nord Est a Nord Ovest, che di notte consente di vedere anche costellazioni australi. Qualche luce, dalla pianura a quasi 100 km di distanza si vede lungo l’orizzonte, a ricordarci che la “civiltà” è dietro l’angolo. Queste poche luci che filtrano sopra 50 km di catene montuose sono sufficienti a togliere al luogo la perfezione di un tempo, ma non abbastanza da impedirci di godere lo spettacolo del Cielo.
Passando qua una notte, è possibile toccare il cielo. Nelle notti senza luna la luce delle Stelle è sufficiente per vedere. Non è buio completo. Anzi, la prima cosa che si capisce è che siamo stati fatti per vedere con la luce delle stelle. Basta solo la pazienza di aspettare almeno mezz’ora.
Giù, nella grande valle del Po che sta oltre le montagne, le luci appaiono, a questa considerazione, ancora di più esagerate. Non è difficile, di notte, armati di una bussola, riconoscere le luci di Udine, del Veneto e perfino quelle della Valle dell’Adige.
Per fortuna queste si estinguono a pochi gradi dall’orizzonte lasciando spazio allo spettacolo del cielo.
D’estate il cielo è solcato alla Via Lattea, che è la galassia dove stiamo. La vediamo dal dentro come una striscia lattiginosa che attraversa tutto il cielo. Da un cielo buio, come le Tre Cime la Via Lattea prende personalità e appare come un continuo susseguirsi di nubi di stelle, nebulose e macchie “scure”. Una di queste, in particolare, è sopra la nostra testa e d’estate. E’ chiamata il “sacco di carbone del Nord” perché ce ne sono due ancora più grandi e famosi con questo nome visibili nell’emisfero Sud. Appare come un buco nero nel mezzo della Via Lattea.
Possiamo vedere moltissime stelle, alcune molto luminose ed altre via via più deboli, che appaiono e scompaiono alla vista. Gli astronomi indicano l’intensità delle stelle con il termine “magnitudine”. Ogni magnitudine in più sono stelle due volte e mezza meno luminose. Le stelle più luminose sono dette di “prima magnitudine”. A seguire le altre. Se la notte è serena sarà facile riuscire a vedere stelle di magnitudine fino a quasi 7. Dalle nostre città se va bene si vedono quelle di magnitudine 4, che sono poche centinaia in tutto il cielo, mentre qua, fino alla magnitudine 7, ce ne sono circa 10000. A questo spettacolo se ne aggiungono altri. Per esempio nelle notti di Agosto a cavallo di San Lorenzo si può osservare una delle più famose piogge di meteoriti. Il cielo buio permette di vederle bene e in queste notti se ne possono vedere centinaia, ma anche in una notte qualsiasi le meteore non mancano (di solito una mezza dozzina a notte).
Le montagne a Nord sono maestose: ombre nere e rassicuranti contro il cielo. Il cielo verso Nord è proprio quello naturale, eppure non è buio. Il cielo naturale infatti non è del tutto buio.

Però le luci artificiali sono spesso molto più luminose e lo rovinano. Gli astrofili usano una scala per descrivere la qualità del cielo. Il grado 1 di questa scala (detta scala di Bortle dal nome di chi l’ha proposta per primo) è il cielo perfetto. Purtroppo le Tre Cime non sono più grado 1, per colpa della pianura a 100 km di distanza!.
Un cielo “Bortle 1” si trova nei grandi deserti e ci sono astrofili che vanno in Namibia per vederlo. In un cielo del genere ci sono altri spettacoli: la Luce zodiacale, la banda zodiacale e il Gegenschein sono una sottile fascia di luce che percorre tutto il cielo lungo le costellazioni (immaginiamo gli antichi che vedevano le costellazioni zodiacali evidenziate da questa luce). La luce ha origine nel pulviscolo che è presente nel piano del sistema solare fra i Pianeti. La luce zodiacale vera e propria è la parte più intensa, che si può vedere prima del crepuscolo del mattino o dopo il crepuscolo della sera, nella forma di un cono che dalla direzione del sole si estende nella direzione dello zodiaco. La luce poi continua più debole facendo tutto il giro del Cielo, e si chiama “banda zodiacale”. Nella direzione opposta al Sole si ingrossa un poco e si chiama Gegenschein.
Le Tre Cime non sono perfette abbastanza da vedere tutti questi fenomeni. Sono infatti un cielo di classe Bortle 2 o 3 (a seconda della situazione climatica). La Banda zodiacale non è più visibile, però la luce zodiacale, nella stagione propizia (autunno all’alba e primavera al tramonto) è visibile ed è anche visibile con un po’ di attenzione il Gegenschein.
Un altro fenomeno tipico dei cieli incontaminati è l’airglow. Si tratta della luminosità naturale dell’atmosfera, che diventa un chiarore verso l'orizzonte e che però si distingue dall inquinamento luminoso perché nel primo caso l'orizzonte è buio e la massima intensità di questa luce è una decina di gradi sopra l'orizzonte. Alle Tre Cime l’orizzonte Sud è rovinato dalla pianura, e a meno di condizioni climatiche particolari l’airglow non sarà visibile, ma è visibile nelle direzioni verso Nord (spostandosi dal lato del rifugio Locatelli).

Fig.4 - La Via Lattea che sorge dietro una delle Tre Cime. La montagna è illuminata dalle luci di un’auto che stava salendo, altrimenti sarebbe stata completamente nera.