domenica, agosto 09, 2009

Inquinamento luminoso al Peralba


Le sorgenti del Piave, ai piedi del monte Peralba, sono il lugo in Italia più buio che sono riuscito finora a trovare. Allo zenith d'estate (e quindi con la costellazione del Cigno sopra la testa) ho registrato valori SQM intorno a 21.5-21.7, rispettivamente il 29 agosto 2008 , il 25 ottobre 2008 e il 25 luglio 2009.
A questi livelli, la differenza con un sito perfetto, come potrebbe essere la Namibia, è all'orizzonte. Quella poca di luce che arriva, e che abbasa di qualche decimo lo zenith, arriva dall'orizzonte.
Prendendo spunto dal monitoraggio dei grandi parchi americani, ho pensato di fare qualche cosa di simile. Durante l'ultima uscita del 25 luglio, verso le 2 di notte ho fatto una serie di fotografie lungo l'orizzonte Sud, che poi ho composto nella foto panoramica qua sopra (cliccare le foto per vederle in dettaglio).
Le fotografie sono state esposte a ISO 1600, per 30 secondi a F3,5, focale 18 mm, con una Canon EOS 1000D. Ho processato le immagini RAW, per una temperatura di colore di 4600 °K (il 10% in meno dello standard per riprodurre, per quanto possibilie, la sensibilità spettrale scotopica, che ha il massimo a circa 500 nm, cioè il 10% in meno rispetto alla sensibilità fotopica che è 550 nm). Nella elaborazione dei RAW ho anche sfrtuttato la correzione della illuminazione al bordo (un flat sintetico) della fotocamera. Non ho sottratto Dark frames.
Il livello di esposizione è superiore alla sensibilità dell'occhio: per esempio solo la nuvoletta sopra Tolmezzo era vagamente percepibile, non le altre. Nel complesso si poteva notare il chiarore a Sud ma la foto da una impressione molto più enfatizzata di quanto si potesse percepire dal vivo. L'enfasi è voluta per evidenziare le sorgenti di inquinamento luminoso.
Nella foto, aiutandomi con le stelle di campo, ho individuato le direzioni Est, Sud ed Ovest e ho anche indicato la linea dell'orizzonte (0°) e una linea ad altezza 20° (dove l'effetto dell'IL è completamente esaurito). La Montagna a SSO arriva a 17° di Altezza, A Sud c'è una forcella in direzione Ampezzo, Cima Sappada, mentre ad ESE c'è una forcella con orizzonte libero che punta alla pianura friulana.
Con l'aiuto di Google Earth ho ricostruito le direzioni dei maggiori centri abitati e le ho segnate in basso nella foto. Da Est verso Ovest abbiamo nell'ordine:

Pierabec, 5,5 km (qualche decina di anime, forse).
Forni Avoltri, 6,6 km, 700 abitanti.
Tolmezzo, 33,5 km, 10700 abitanti.
Udine, 75 km, 99100 abitanti (nella direzione di Udine ci sono anche piccoli centri in Val Pesarina e Buia a NO di Udine).
Ampezzo, 23,5 km, 1100 abitanti (nella direzione di Ampezzo c'è anche qualche piccolo centro in Val Pesarina).
Cima Sappada, 6 km, (abitanti inclusi in quelli di Sappada).
Sappada, 6,5 km, 1300 abitanti (incluso Cima Sappada).
Santo Stefano di Cadore, 14 km, 3000 abitanti, (nella direzione di Santo Stefano c'è anche San Pietro di Cadore a 11 km, 1800 anime).
Comelico, 9 km, 4200 abitanti (escluso Santo Stefano e San Pietro).
Padola, 11,5 km, 950 abitanti.
San Candido e Dobbiaco, 35-38 km, 6400 abitanti complessivamente.

Si possono fare alcune interessanti considerazioni. Le montagne della Carnia sono relativamente basse e schermano poco. E' interessante osservare come l'inquinamento peggiore arrivi da Tolmezzo (33 km) e Udine (75 km) mentre nella direzione del Comelico che conta quasi gli stessi abitanti di Tolmezzo, a distanza di soli, 11 km l'inquinamento è molto di meno. Le montagne del Comelico sono infatti molto ripide, e la luce dal fondo valle può uscire solo in direzione molto inclianata; e fa poco danno. Invece nella direzione del Friuli ci sono montagne più basse della quota delle sorgenti del Piave tento che l'orizzonte è libero fino a 0° e si vedono le nuvole sopra il Friuli, illuminate dal basso (non si vede, per fortuna direttamente la pianura).
La direzione NO, ritratta nell'articolo del 25 luglio 2009è quasi perfetta. Osservando attentamente si nota che l'orizzonte è leggermente inquinato da Dobbiaco e San Candido (se ci fosse solo airglow dovrebbe scurirsi sotto i 10° di altezza quando prevale l'estinzione). Ciò nonostante la direzione è molto molto buona e corrisponde ad una classe di Bortle fra 2 e 1 (airglw ben visibile). Da notare che le nuvole sono completamente nere.
La direzine Sud è un po' inquinata dalle luci di Sappada, Cima Sappada e oltre, ma le nuvole sono ancora scure.
La direzione SE è la peggiore e qua le nuvole cominciano a essere debolmente illuminate (a occhio nudo appaiono molto deboli) e questa direzione ha caratteristiche di Bortle 3.

Ho quindi elaborato le immagini ricavando le curve di livello della intensità superficiale, come nel sito dei parchi americani. Nella figura che segue sono rappresentate le isofote corrispondenti a 20, 20.5, 21, 21.5 mag per secondo d'arco quadrato. E' anche visibile la Via Lattea e lo Scudo. In direzione Sud il 21.5 viene raggiunto intorno a 30° di altezza (ma c'è anche l'effetto della Via Lattea. In direzione Ovest il 21.5 è l'airglow attorno a 15° di altezza. Le nuvole sopra Tolmezzo hanno magnitudine superficiale 20. La Isofota del 21.0 rappresenta in qualche modo il limite della zona inquinata, che purtroppo coincide con il Sud, fino a circa 20° di altezza.
La Val Visdende è in direzione Ovest, La casera Silvella in direzione NO e dovrebbe essere davvero un sito rimarchevole.



E interessante anche fare il confronto con i siti americani indicati nel link sopra. Quasi tutti soffrono di situazioni analoghe, con luci che arrivano anche da centinaia di km (il tavoliere piatto non fornisce difese) e con le isofote di magnitudine sperficiale 21 che si estendono anche oltre i 30° di altezza.