domenica, settembre 28, 2008

Rifugio Auronzo, Tre cime di Lavaredo, 27 settembre 2008

Abbiamo voluto esplorare questo luogo perché c'era la speranza che la quota elevata (2500 metri) portasse con sé una trasparenza migliore rispetto a Casera Razzo o al Peralba, che sono a "soli" 1800 metri sul mare. Sulla carta il livello di inquinamento luminoso è simile a quello di Casera Razzo. Da questo punto di vista il Peralba è il meno inquinato, ma c'era la speranza di una trasparenza superiore.
Il luogo è ben servito. C'è una larga strada asfaltata che da Misurina porta al rifugio. La strada è a pedaggio, ma dalle 8 di sera non si paga. Vicino al rifugio ci sono diversi parcheggi, non illuminati, di cui il secondo, sterrato, era il più lontano dal rifugio e ci è parso al momento il migliore. All'arrivo il rifugio era illuminatissimo, comprendendo anche qualche potente riflettore esterno che illuminava la parete di roccia della prima delle tre cime. Alle 10 di sera hanno spento tutte le luci.

La qualità del cielo è buona ma non eccezionale. Allo zenit ho misurato fra 21.53 e 21.44. M33 era visibile ma meno chiaramente che dal Peralba. Sulla sequenza di M57 non c'erano sostanziali differenze di magnitudine limite al telescopio.
C'erano 4 gradi sotto zero. Il vento spirava da Nord Est e ci trovavamo a tratti immersi in nuvole che abbiamo pensato che si formassero nella scia delle cime. C'era anche una turbolenza abbastanza marcata che non mi ha impedito però, dopo mezz'ora di ventilazione forzata dello specchio, di usare 170x ed avere stelle ancora puntiformi. Forse con ingrandimenti maggiori si sarebbe potuto capire meglio il limite di magnitudine al telescopio. Il lato Est era quasi costantemente immerso nelle nuvole. Abbiamo comunque potuto vedere alcuni oggetti classici.

Il problema di questo sito è il fatto che non è schermato rispetto alle luci di Misurina e della valle di Auronzo. Misurina sono 22 lampioni vecchio stile e una mezza dozzina di insegne. Era direttamente visibile dal nostro piazzale e abbastanza intensa da disturbare l'adattamento al buio completo. Ognuno dei lampioni brillava un po' più di Giove, che già da solo al Peralba era un disturbo. Ma a parte questo, che si sarebbe potuto in qualche modo evitare scegliendo forse un altro posto o schermandosi, c'era la diffusione della luce dovuta alla umidità e ai residui di nuvole. Il vapore acqueo, che sembrava terminare circa alla nostra quota, era illuminato direttamente dalle luci di Misurina. Il Sud sarebbe stato libero fino all'orizzonte ma in quella direzione lo sguardo passa attraverso gli ultimi resti dell'aria umida leggermente illuminati da Misurina. Mirko mi ha fatto infatti osservare che abbassandosi vicino al suolo e nascondendo le luci di Misurina si poteva chiaramente vedere un alone luminescente in direzione Sud. La Via Lattea perdeva contrasto e qualità a mano a mano che si scendeva verso Sud. Allo zenit era molto contrastata (si vedevano parti deboli fin quasi alla stella Polare, nubi scure, ecc.). Verso Sud si vedeva la divisione di Ofiuco, Lo scudo, M16, M17, M24 e M8 a occhio nudo, ma il contrasto con il fondo cielo era minore.

A un certo punto, pensando di essere sfortunati perché eravamo dentro nuvole che andavano e venivano abbiamo pensato bene di trasferirci a Casera Razzo. Pensavamo di trovare un cielo sereno, ma quando siamo arrivati abbiamo trovato tanti astrofili sconsolati sotto un cielo nuvoloso e nero. Il bel tempo era in ritardo rispetto alle previsioni ed è arrivato oggi.