sabato, settembre 05, 2009

Un metodo semplice per analizzare l'inquinamento luminoso


Nell'articolo che descrive l'inquinamento luminoso delle Tre Cime manca la analisi con le curve di livello della intensità del cielo che invece avevo fatto dell'articolo relativo al Peralba (per le Tre Cime non l'ho fatto perchè penso che la notte non rappresenti la situazione tipica).
Le curve di livello erano state ottenute in Mathematica, elaborando la fotografia esportata in RAW lineare. E' però possibile ottenere qualche cosa di simile in maniera semplice: basta trasformare la fotografia in 16 livelli di grigio. La foto qua sopra è l'esempio. Rispetto a Mathematica si perde la associazione livelli-intensità superficiale, ma questo tipo di elaborazione è comunque utile per capire fin dove l'inquinamento luminoso si propaga e da che direzione viene.
Per esempio nella elaborazione qua sopra si può facilmente distinguere il domo di luce di Udine separato dal gruppo della pianura Veneta. Si vede anche, nonostante l'orizzonte libero renda più evidente il domo di Udine, che quelli della pianura Veneta si estendono un po' più in alto e su un arco più ampio dell'orizzonte. Quindi il grosso dell'inquinamento luminoso alla Tre Cime arriva dalla pianura Veneta. Dal sito di osservazione l'orizzonte in quella direzione è un po' nascosto e quindi forse la cosa si nota meno. Tuttavia è chiaro che qualche centinaio di metri più in alto l'aria è illuminata per la maggior parte proprio da questa sorgente.
Questo conferma le mappe di Cinzano, che dicono che più si va verso Est (via dalla pianura) e meglio è (meglio ancora sarebbe andare a Nord Est).
E' interessante anche osservare come il domo di luce di Auronzo e quello di Misurina non arrivino nemmeno all'orizzonte.