Il cielo buio è insostituibile
Chi non ha mai osservato da un cielo buio (e io ero tra questi prima di "vedere la luce") tende a credere che l'inquinamento luminoso faccia perdere solo qualche cosa in termini di magnitudine limite, handicap che eventualmente può essere compensato con uno strumento più grande. Si pensa a volte che non valga la pena fare 100km per una magnitudine in più (che sarebbe per esempio la differenza fra un 6" e un 10").
La comodità di osservare dalla finestra di casa val bene la rinucia di una magnitudine? No affatto. Perché le cose non stanno così e non c'è strumento al mondo che possa compensare in visuale l'inquinamento luminoso. Il motivo è che la visione degli oggetti del profondo cielo è più un fatto di contrasto che di raccolta di luce. L'inquinamento luminoso fa brillare il cielo e le parti degli oggetti meno luminose del cielo non possono essere viste, qualsiasi sia il diametro dello strumento.
La prima figura mostra M51 come può essere vista in un telescopio di circa mezzo metro di diametro da un cielo di qualità eccellente (a sinistra). La stessa galassia, con lo stesso telescopio, in un cielo inquinato perde tutti i dettagli e solo i nuclei spuntano dal chiarore pervasivo del cielo (a destra).
Un telescopio più piccolo mostra la stessa immagine più piccola (e magari quindi più difficile da cogliere) ma il contrasto è lo stesso. L'esempio è nella seconda figura. Si capisce quindi che il cielo è più importante del telescopio e non è sorprendente che anche solo un piccolo 114 da un cielo buio (o 20-30 anni fa) possa mostrare cose che a chi osserva da una città hanno dell'incredibile.
6 Commenti:
Non credevo che l'inquinamento luminoso potesse fare tanta differenza! darkstar ;)
Ciao Mauro, è un po' che mi sono disiscritto da Visualsky, ma forse ti ricordi ancora di me.
Per quanto mi riguarda l'I.L. mi ha stroncato, il mio Vixen da 8" giace nel suo imballo ed è più di un anno che non ne viene fuori.
C'è, da un lato, il problema dei mille impegni e il tempo e le energie che non bastano mai, ma c'è anche, soverchiante, il fatto che per quanto mi possa spostare in luoghi impervi il cielo è ormai rovinato, e so che è peggio di quando ho iniziato vent'anni fa e non migliorerà.
Ieri sera chiacchieravo con un amico che ha iniziato a leggere "Al di là della Luna" di Maffei, e mentre gli raccontavo della mia passata attività divulgativa ho messo a fuoco un concetto: non ci si può appassionare del cielo stellato perché per la maggior parte di noi è qualcosa che non esiste più, non fa più parte della nostra esperienza di vita.
Quest'estate ero in vacanza in Albania, lì le stelle si vedono ancora (e le montagne sono belle alte). Purtroppo non avevo il telescopio con me.
Ottimo post e molto chiaro, Mauro. Meglio un 114 da un cielo buio che un 400 dalla citta'. Ricordo di aver cercato il trio M65 M66 NGC3628 da Venezia e di essere certo di averle avute nel campo ma non vederle! Con un 114 da casera razzo scommetto che Mirko riuscirebbe a vedere la banda oscura di NGC3628...
Ciao
T.
Pie', l'inquinamento va combattutto
guarda in svizzera
http://img146.imageshack.us/img146/8523/scempioitalianorq7.jpg
i svizzeri si lamentano eppure se guardi sono molto più fortunati di noi ma forse proprio perché si lamentano cercano di evitare lo scempio tutto italiano che è stato fatto fin'ora
Nota:
verde scuro ~ mag 5.5
verde chiaro ~ mag 6.5
in albania come per bosnia croazia è bianco ovvero mag 7
Eh, già...
come non "quotarti" in toto...
cos'è un'ora di macchina confrontata ad una vita in pantofole su un balcone...
e pensa che molti, moltissimi giovani astrofili non hanno mai visto la Via Lattea in vita loro...
questo è tristissimo, e dovrebb far pensare...
Io sono nato e cresciuto in citta'. Ricordo perfettamente la prima volta che ho visto bene la via lattea: avevo 23 anni. Non c'e' bisogno di aggiungere che nel frattempo l'inquinamento luminoso e' peggiorato enormemente cosi' come le condizioni atmosferiche.
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