sabato, luglio 01, 2006

Starsplitter 20"; un dobson all'americana

Eccoci qua con una delle prime prove strumento o meglio quel che doveva essere una prova strumento visto grazie a alcuni ahem problemi tecnici è stato letteralmente un calvario.

Mostrerò ora un paio di foto con qualche dettaglio sui particolari.

Innanzitutto partiamo con l'idea di carico su una berlina tipo la mia quale possiedo; ovvero una Ford Focus nuovo modello.

Notare quindi i tubi montati sul portapacchi sfruttando una comoda sacca portasci.



Qui una vista dell'allogiamento dello specchio, dove si nota ho utilizzato la parte rientrante della cassa del primario facendo in modo così di sfruttare le manopole serra tubi. In questo modo la scatola porta specchio è completamente bloccata e può essere quindi sottoposta a scossoni
senza problemi perché il tutto viene attutito dal movimento in teflon della struttura dobson.


Vediamo poco sotto una bella vista dall'alto d'insieme.



L'immagine sottostante invece non è per mostrare il paesaggio incantato raffigurato (tse si fa per dire visto quella poco sotto la staccionata è una magnifica palude che porta tanta umidità ed è un piacere lasciarsi mangiare dalle zanzare grandi come quadrimotori!) ma bensi della dimostrazione della classica sfiga da astrofilo che appena arrivati sul posto si annuvola :-P



Rispetto ai più blasonati Obsession questo modello è molto più spartano come costruzione e l'ho scelto anche per questo, oltre alla fortuna di una buona offerta. Come dobson in se anche oltreoceano sono pochi a possederlo visto la marca è semi sconosciuta ai più e sono solo 4 gatti a possederlo.


Vista d'insieme della scatola porta specchio e dello scatolone; notare le 2 specie di gabbie in metallo su un lato come utilizzo contrappesi, infatti vengono inseriti e fatti scivolare dei blocchi di metallo rettangolari.

Il contrappeso centrale invece è di serie.

Si nota pure il braccio dell'encoder in altezza.



Vista del mirror box dall'alto, notare le scatolette interne invece che costruite esterne tipiche alla Kriege.


Il contro di questa soluzione sono dimensioni superiori dello scatolone. Mentre imho conviene sfruttarlo a proprio vantaggio per chi necessita di separare lo specchio durante il trasporto, visto che il peso altrimenti è fuori della norma e serivrebbe assolutamente l'adottamento del sistema a carriola.Io Ho scartato tale sistema per ben 2 motivi: primo ho il bagagliaio non a piano e secondo serve una station wagon di grosse dimensioni o una monovolume per trasportare le rampe e le aste con ruota.
Siccome non intendo acquistare un furgone solo per osservare (e che diamine) taglio la testa al toro e divido in 3 parti:

  • rocker base
  • mirror box
  • mirror storage

dove ognuna pesa non più di 20kg.

Il box del secondario mi sembra inutile menzionarlo visto è già tanto se pesa 4 chili.

Idem per i tubi visto si potrebbero usare come lancio del giavellotto.



Qui sopra abbiamo invece una piccola visione del fondo della scatola portaspecchio, anche qui soluzione banale, 3 feltri adagiati su un rialzo, fondamentali perchè le dita altrimenti non riescono a passare sotto per poi fare leva e indi sollevarlo. Forse un po' brutto nell'insieme da vedere visto c'è quella strana rigatura nera ma che non è colore ma dei piccoli stati di materiale morbido che fanno in modo che lo specchio sia perfettamente fermo nella sede e che non colpisca contro le pareti. L'effetto voluto è stato creato approntando prima una serie di mousse (termine volgare) o air stop che non è altro che un isolante usato per guaine di tubi o porte-finestre). In questo caso ho scelto e applicato quello in strisce in forma adesiva e poi successivamente tolto. In questo modo si ha creato appunto un perfetto microstrato morbido e vellutato.


Ed ecco qui invece una piccola semplicità nel maneggiamento di uno specchio galaxy da 20". E' consigliato per gli ansiosi fare però un bel respiro e trattenere il fiato prima di cimentarsi. Dopotutto si tratta di soli 3000 e tanti euri di massa vetrosa :-))



Vista box del secondario; niente paura per quel blocco di plastica biancastra è solo un porta pile da 9volt necessario per lo sbrinamento. Infatti il secondario è dotato di sonda, dove poi interviene in funzione in caso di abbassamento ulteriore della temperatura, qualche resistenza applicata allo specchio secondario.


Altra vista d'insieme dello strumento pronto con proporzioni umane appresso; oddio ci vogliono 15 minuti a montarlo a parlarne sembra passino ore... Notare l'abbigliamento semi pesante rispetto all'arrivo in tenuta iperfresca, visto è salita una brezza o meglio un ventaccio con delle raffiche intense che han fatto scappare i pochi curiosi (oleeeee'!!)

Nota: era una osservazione pubblica.

Quindi un piccolo accenno alla scala che ho scelto ovvero quelle scale cosiddette a sgabello a pedata larga in modo da posizionarsi in traquillità lateralmente a piedi uniti sullo scalino.


Piccola prentesi: nella foto sopra sto cercando di puntare M82 impresa alquanto rara visto giravo attorno a m81 sperando nel frattempo uscisse M82 dalla nuvola!



Chiudo ora con una foto che mostra quel che sarebbe la nostra struttura per osservazioni (pubbliche però) dove si nota quel che rimane di una cupola di cannone di un bunker militare. Eh si perchè qui costruire una cupola o osservatorio è ritenuto impatto ambientale mentre tutt'intorno ci sono altri scempi ben peggiori ma si sa, i condoni volano e le tangenti pure, specie se i politici di turno ci guadagnano sopra tanti bei dindi con appalti e sub appalti ;-)


Un ringraziamento doversoso al fotografo.

4 Commenti:

At 10 ottobre 2006 alle ore 23:03, Anonymous Anonimo said...

Ma guarda un pò...nessun commento in più di due mesi: strano, proprio molto strano.
Interessante descrizione...molto esaurienti le fotografie; proprio un bell'affresco di una serata osservativa...compresi preparativi e tutto il resto.Scandalosa rimane la storia dell'impatto ambientale, non c'è proprio più religione!

Un saluto.Rillo...

 
At 10 ottobre 2006 alle ore 23:04, Anonymous Anonimo said...

Ma guarda un pò...nessun commento in più di due mesi: strano, proprio molto strano.
Interessante descrizione...molto esaurienti le fotografie; proprio un bell'affresco di una serata osservativa...compresi preparativi e tutto il resto.Scandalosa rimane la storia dell'impatto ambientale, non c'è proprio più religione!

Un saluto.Rillo...

11:03 PM

 
At 3 novembre 2006 alle ore 22:44, Blogger Stargazer said...

Eccomi
Eh, che vuoi che ti dica sui blog è così non frega un ca##o a nessuno
se qualche anima pia commenta è un visitatore straniero

mi scuso nel ritardo di risposta ma avevo un piccolo problema nel trovare dove avevo scritto la password per loggarmi al blog :-))

 
At 3 novembre 2006 alle ore 22:48, Anonymous Anonimo said...

Infatti,questa faccenda non è cosa buona e giusta...se ci fosse maggiore dialogo il blog sarebbe certamente più costruttivo.

Rillo

 

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