sabato, luglio 22, 2006

Meade LightBridge 12, Carota, 21 luglio 2006

Ieri sera ho fatto un "salto" al Carota. Mirko era là con il 12. Ho deciso improvvisamente mentre al telefono ci stavamo accordando per l'uscita di questa sera al Giau. Ho caricato il 16 in macchina e in un'ora ero al solito posto a quota 1000.

Le condizioni osservative non erano un granchè. Mirko dice che d'Estate c'è più inquinamento. L'orizzonte Sud era inquinato fino ad altezze insolite (oltre 45°). La via Lattea era molto dilavata (più del solito, direi Bortle 4). Ho contato circa 12 stelle nell'area 13 visibili in maniera certa (magnitudine limite 5.9) più altre incerte.

Ero curioso di vedere questo LightBridge e ne sono stato molto molto impressionato (mi impressiona sempre vedere telescopi molto buoni che costano poco, e questo lo è senza dubbio).
Lo star test è eccellente. In paragone con l'XT10 e il 16" è quello che ha la migliore correzione al bordo. La distribuzione della luce negli anelli è davvero molto uniforme e focalizza molto molto bene. Anche il 16 fa così, ma poi succede che, raffreddandosi solo per una faccia, si incurva e perde un po' la figura (per recuperarla molto tempo dopo). L'ho fatto notare a Mirko. Il 12 invece ha mantenuto la figura per tutto il tempo di osservazione.

Dal Dolada scendevano ventate di aria calda che a tratti rimescolavano tutto. Nei momenti di seeing buono il 12 funzionava bene a 300x e il 16 a 360x. La Doppia Doppia era pulita. Abbiamo provato la solita IC4617. Devo dire che io non l'ho vista (diciamo che qualcosa c'era ma per me era difficile dirlo con certezza). Mirko ha una vista migliore ed è sicuro che nel 16 fosse visibile. Stesso discorso per la IC1296.

Sulla magnitudine limite la differenza è proprio piccola. Sulla solita sequenza nel 16" la 15.7 era abbastanza facile (per Mirko in visione diretta, per me quasi), Al limite estremo, per pochi attimi, ho intravvisto la 16.1. Nel 12" la 15.7 era per me molto molto difficile (più della 16.1 nel 16") e posso dire che l'ho intravvista solo perchè ormai la conosco, so dove guardare e aspetto finchè (complice un momento di seeing buono) si fa intravvedere. C'è da dire però che il cielo era tutt'altro che ideale.

Abbiamo provato anche diversi oculari. Hyperion e Burgess hanno lo stesso comportamento fuori asse (un po' di coma). Il Pentax NO. Questa sembra essere la differenza (per tre volte il prezzo). In termini di definizione Mirko ritiene che il Burgess (rispetto al Pentax con Barlow) fosse un pizzico più definito in asse (che è poi il motivo per cui l'ho comprato dopo la prova).
In termini di magnitudine limite non siamo riusciti a vedere differenze fra Burgess, Hyperion e Pentax+barlow.

Nel complesso il LightBrige ha un'ottima fattura meccanica, velocissimo da montare e smontare, ripetibile. La base non è il massimo della compattezza (occupa lo stesso spazio del 16", ma pesa di meno). Il difetto peggiore è che il movimento in azimuth è scattoso. Però Mirko non ha ancora fatto la cura di applicare il Teflon spray.

E' un telescopio che per 1000 euro permette di vedere quasi lo stesso del 16" (4-5 decimi di differenza sono veramente poco) e di entrare nel mondo Dobson. Tra l'altro Mirko, strafelice, mi faceva notare a fine serata che aveva smontato e messo via tutto nel tempo che prima gli serviva solo per riporre il vecchio tubo (la montatura sarebbe stata ancora là).

2 Commenti:

At 24 luglio 2006 alle ore 22:24, Blogger Mirko said...

Confermo tutto. Sono estremamente contento del nuovo venuto con cui se l'inverno sarà discreto penso propio che mi regalerà delle belle soddisfazioni.

 
At 9 novembre 2008 alle ore 02:12, Blogger Roberto Furio said...

bellissima testimonianza, ma ho un dubbio. Dato che la Meade nulla dice sulla bontà delle ottiche utilizzate per questi telescopi, quanto pensate che incida il fattore fortuna nell'acquisto di questo telescopio? Dite che si può parlare di uno standard qualitativo soddisfacente oppure occorre incrociare le dita?

 

Posta un commento

<< Home